Riserva Naturale
La Riserva Naturale Contrafforte Pliocenico, che è la più ampia (757 ha) e una delle più recenti (2006) tra quelle istituite in Emilia Romagna, tutela il maestoso fronte roccioso che si sviluppa per una quindicina di chilometri trasversalmente alle valli di Reno, Setta, Savena, Zena e Idice, culminando nel rilievo di Monte Adone (654 m). Le arenarie dorate del Contrafforte, ricche di testimonianze fossili, si sono sedimentate sul fondo di un piccolo golfo marino durante il Pliocene (5-2 milioni di anni fa) e, una volta emerse, sono state modellate dall'azione erosiva dl vento e dell'acqua, che hanno creato torrioni, rupi, gole e grotticelle e contribuito a dare vita a un mosaico di ambienti diversi e contrastanti. Il fascino del Contrafforte è soprattutto questo: a sud vertiginose pareti assolate ricche di piante mediterranee e a pochi metri, nei meno scoscesi versanti esposti a nord, distese di boschi nei quali compaiono anche faggi, tassi, agrifogli e altre specie tipiche dei territori montani. Oltre al falco pellegrino, che è l'animale simbolo della riserva, le pareti del Contrafforte sono frequentate da un altro raro rapace come il lanario e numerose sono le segnalazioni di altre specie faunistiche di rilievo ( a cominciare dalla salamandrina di Savi, un raro anfibio che vive in ambienti freschi e umidi). Nel corso dei secoli, ma soprattutto in seguito ai pesanti bombardamenti della seconda guerra mondiale, quando i tedeschi utilizzarono anche i bastioni del Contrafforte nell'ultimo fronte difensivo contro l'avanzata degli alleati, sono andati pressochè perduti i castelli, i borghi e le chiese di epoca medievale, ma nel territorio rimangono comunque alcuni elementi di interesse, come le singolari abitazioni "rupestri" di Livergnano, addossate e in parte scavate nella parete di arenaria.